Il lemma castigare

Definizioni

Definizione di Treccani

castigare
(tosc. gastigare) v. tr. [dal lat. castigare «rimproverare, correggere, punire», comp. di castus «puro» e agĕre «fare, rendere»] (io castigo, tu castighi, ecc.). –
1. punire, infliggere una pena al fine di correggere: bisogna c. i figli quando se lo meritano.
2. estens. a. letter. c. la lingua, lo stile, i costumi, emendare, correggere; c. un libro, toglierne i passi che offendono la morale o la religione (con questi sign., solo nella forma castigare) b. poet. forgiare un metallo, lavorarlo battendolo a caldo: qual su l’incude le roventi masse del metallo castiga (v. monti). c. ant. c. una pianta, potarla, sfrondarla, e anche guastarla, danneggiarla: il gelo tardivo ha castigato le viti. ◆ part. pass. castigato, anche come agg. (v. la voce).

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Definizione di Hoepli

castigare
[ca-sti-gà-re] tosc. gastigare
(castìgo, -ghi, castìgano; castigànte; castigàto)

v.tr.
1. punire al fine di correggere
2. mortificare, piegare, reprimere: c. i propri costumi; c. la carne
3. lett. emendare, ripulire, correggere: c. gli errori di stile, il proprio linguaggio
|| castigare un testo, toglierne i passi ritenuti contrari alla morale, alla religione e sim.
4. raro potare, mondare: c. le viti

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Definizione di Garzanti linguistica

castigare
[ca-sti-gà-re]
io castigo, tu castighi ecc.
a aus. avere
1. infliggere un castigo allo scopo di correggere, educare; punire
2. (non com.) correggere, emendare; rendere castigato: castigare lo stile, i costumi |castigare un libro, togliere passi che contrastino con quanto si ritiene conveniente per la morale corrente o per la religione
3. (non com.) vincere la durezza di un metallo
4. (ant.) sfrondare, potare piante; anche, danneggiarle

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Etimologia

← dal lat. castigāre, deriv. di căstus ‘puro’; in origine ‘rendere puro’.