Il lemma cattivo
Definizioni
Definizione di Treccani
cattivo
agg. [lat. captīvus «prigioniero», der. di capĕre «prendere»; il sign. odierno ha avuto origine dalla locuz. del lat. crist. captivus diabŏli «prigioniero del diavolo»]. – È l’opposto di buono, in quasi tutti i suoi significati.
1. a. nel senso morale, malvagio, perverso, disposto al male: un uomo c.; un ragazzo c.; gente c.; un c. soggetto; persona di animo cattivo. per estens., di animali (in quanto si attribuisca loro, oltre alla ferocia, anche malvagità e volontà di fare il male): un cane c.; chiamare il lupo c. (per minaccia ai bambini). di atti e comportamenti, disonesto, o comunque non retto, riprovevole, degno di biasimo o di condanna morale: tenere c. condotta; compiere una c. azione; avere c. pensieri (anche, con altro senso, pensare al peggio, formulare propositi insani); avere c. intenzioni, essere disposto al male; prendere c. abitudini. in altri casi, che può condurre al vizio, all’errore o, in genere, al male: avere c. istinti, c. inclinazioni; seguire c. principî; dare c. consigli (immorali, biasimevoli, oppure inefficienti, non adatti allo scopo); dare il c. esempio; fare c. letture; mettersi per una c. strada; anche riferito a persone: frequentare c. compagni o c. compagnie. b. con valore attenuato, indocile, capriccioso, irrequieto: il bambino è stato c. tutto il giorno; avere un c. carattere, scontroso, intrattabile, facile alla collera e ai cambiamenti di umore. c. maldisposto nei rapporti con altre persone, quindi anche scortese, duro, restio a concedere e sim.: è un padrone c.; come sei c. con me, oggi! (con questa accezione, è frequente, nel linguaggio fam., l’uso sostantivato: vuoi fare proprio il c., oggi; via, non fare la c.!); in partic., essere c. di cuore, avere il cuore duro, non sentire pietà o carità; essere una c. lingua (più com. una mala lingua), persona maldicente, pettegola. e riferito agli atti: c. parole, dette con malanimo, offensive; c. maniere, brusche, scortesi, violente (anche sostantivato: se non cede con le buone, dovrà cedere con le cattive); rivolgere uno sguardo c., esprimente ostilità, astio, e così guardare con occhi c., rispondere con voce c., in tono c., e sim.
2. a. privo dei requisiti necessarî alla sua condizione, che viene meno al suo dovere, incapace, inetto: c. padre; c. moglie; un c. insegnante; un c. medico; c. poeta; c. oratore. b. difettoso, insufficiente in rapporto agli scopi cui dovrebbe servire: c. vista; c. memoria; con c. argomenti; è un c. metodo; merce c., carta, stoffa c., di qualità scadente, di poco valore; frutta, verdura c., non fresca, di cattiva qualità; col sign di scorretto, riferito a mancanza di competenza linguistica: parlare un c. inglese; si esprime in un italiano c. e approssimativo; strada c., malmessa, disagevole a passarvi; e con riferimento allo stato di conservazione di un oggetto: un motore in c. condizioni; scarpe in c. stato; una seggiola c., un letto poco buono e un tavolino tutto rovinato (collodi). talvolta anche rispetto a determinata proprietà fisica: c. conduttore elettrico, di corpo nel quale la corrente elettrica passa con difficoltà. c. di poco o di nessun pregio, che manca di valore intrinseco: c. musica; una c. esecuzione; c. moneta, che ha valore intrinseco inferiore a quello legale. d. più genericam., di qualsiasi cosa che per qualche motivo non sia soddisfacente: godere c. fama; farsi un c. nome; o sia sfavorevole: avere c. opinione di uno; dare un c. voto; formulare un c. giudizio; godere di c. stampa, godere di giudizi negativi da parte degli organi di stampa. e. con riferimento a condizioni fisiche o psichiche: avere una c. cera, mostrare nella faccia di star poco bene; essere in c. stato, avere poca salute, essere ridotto male; c. digestione, difficile, stentata; tosse c., maligna, persistente; essere di c. umore, essere inquieto, nervoso; e in espressioni fig.: farsi c. sangue, accorarsi, tormentarsi per qualche cosa, arrabbiarsi; avere c. sangue contro qualcuno, odiarlo, portar rancore, animosità.
3. a. spiacevole, sgradito: c. odore; c. sapore; detto di cibo o bevanda, s’intende per lo più sgradevole di sapore, o guasto: pane c., acqua c., carne c., pesce c.; a cena ... mangiavano le castagne rimaste invendute e bevevano un bicchiere di cattivo barbera (mario rigoni stern). con altro senso, fig., avere il vino c., di persona che, se beve troppo, diventa molesta o aggressiva. b. dannoso, svantaggioso: fare un c. affare, una c. scelta; avere carte c. (nel gioco); è stata una c. idea. c. inopportuno: giungi in un c. momento. d. avverso, poco propizio: aria c., malsana; c. tempo, piovoso; mare c., in burrasca; stagione c., con avverse condizioni atmosferiche; la c. stagione, l’inverno. e. infausto, sinistro: c. sorte, c. fortuna; essere nato sotto una c. stella, essere sfortunato. f. doloroso, indesiderato: una c. notizia; un c. incontro.
4. sostantivato: a. persona cattiva, malvagia: fare la parte del c. in un film d’avventure; spec. al plur.: i buoni e i c.; la punizione dei cattivi. b. con valore neutro, la parte cattiva, la parte guasta: s’è mangiato tutto il buono della mela, e il c. l’ha dato a me; sapere di c., detto del cibo, aver preso odore o sapore disgustoso, essersi guastato.
5. ant. a. prigioniero, schiavo: ecuba trista, misera e c. (dante); cristiane insegne pendean cattive (testi); anche come sost.: vero amor più non s’alletta nella misera c. (tommaseo). b. infelice, afflitto, malconcio: calandrino tristo e c., tutto pelato e tutto graffiato (boccaccio). c. vile: veggendolo assalire, come cattivo, niuna cosa al suo aiuto adoperò (boccaccio); sanza fare colpo si fuggirono, abandonando come cattivi le bandiere (andrea da barberino). ◆ dim. cattivèllo (v.), cattivétto, cattivùccio; accr. cattivóne, per lo più scherz. e come s. m. (f. -a); pegg. cattivàccio. ◆ avv. cattivaménte, con cattiveria, in malo modo; ant., modestamente, miseramente: tennero lo ’nvito, e pranzaro assai cattivamente, sanza molto rilievo (novellino).
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Definizione di Hoepli
cattivo
[cat-tì-vo]
a agg. (compar. di maggioranza più cattìvo, peggióre, pèggio; superl. cattivìssimo, pèssimo)
1. contrario ai modelli e ai princìpi morali correnti; riprovevole, malvagio: cattiva azione; cattivi pensieri
|| cattivo soggetto, persona di costumi biasimevoli
|| cattiva fama, che arreca disonore e vergogna
SIN. perfido, perverso, ignobile
CONT. buono
2. sgarbato, villano, rude: cattive maniere; c. carattere
|| ell. con le buone o con le cattive, con la persuasione o con la forza e la brutalità
3. indisciplinato, eccessivamente vivace: i bambini oggi sono stati cattivi
|| Inquieto, agitato, burrascoso: c. tempo, mare c.
|| essere di cattivo umore, irritabile, arrabbiato
4. incompetente; inadeguato a svolgere la propria mansione o professione: un c. medico; c. scolaro
5. scadente, di scarso valore: un lavoro c.; un c. materiale; parla un c. inglese
|| In cattive condizioni: una strada cattiva
6. brutto, spiacevole, sgradevole: cattiva stagione; cattiva notizia; una mela cattiva; c'è c. odore; abbiamo ascoltato una cattiva esecuzione
|| avere una cattiva cera, avere un aspetto poco sano
7. dannoso, svantaggioso, sfavorevole: dare il c. esempio; un c. affare; una cattiva febbre
|| eufem. male cattivo, tumore maligno
|| cattivo augurio, malaugurio
|| fig. nascere sotto una cattiva stella, in condizioni sfortunate
|| essere, navigare in cattive acque, trovarsi in un momento di grave difficoltà, spec. economica
|| cattiva lingua, persona intrigante e maldicente
8. ant., lett. infelice, disgraziato
9. ant. prigioniero
b s.m. (f. -va nel sign. 1; solo m. sing. nei sign. 2, 3 e 4)
1. persona malvagia: i cattivi saranno puniti
2. parte guasta o sciupata di qualcosa: togliere il c. da un frutto
3. sapore, odore sgradevole: questa carne sa di c.
4. brutto tempo: la giornata si mette al c.
‖ dim. ⇨ cattivèllo; cattivétto
|| accr. cattivóne
|| pegg. cattivàccio
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Definizione di Garzanti linguistica
cattivo
[cat-tì-vo]
f. -a; pl.m. -i, f. -e; compar. più cattivo o peggiore; superl. cattivissimo o pessimo
1. contrario alla legge morale; moralmente riprovevole o pericoloso: una cattiva azione; dare il cattivo esempio; cattive intenzioni | che ha tendenza a compiere il male; malvagio, disonesto: animo cattivo
2. maldisposto verso gli altri; scortese, villano |cattivo umore, malumore, intrattabilità |sguardo cattivo, che esprime ostilità, odio |cattive maniere, scortesi, maleducate
3. indocile, indisciplinato: un bambino cattivo | detto di animale, selvatico, irrequieto
4. di qualità scadente, di scarso valore: cattiva merce; parlare in cattivo italiano, scorretto
5. inefficiente, incapace (detto di persona): cattivo operaio, maestro | che non risponde allo scopo cui è destinato; difettoso (detto di cosa): un cattivo televisore; una strada cattiva, scomoda, malagevole
6. negativo, brutto, spiacevole: un cattivo voto; avere cattivo gusto; cattivo tempo, piovoso; cattiva fama, cattivo nome
7. sfavorevole, doloroso: cattiva sorte; cattiva salute, cagionevole; cattiva notizia, triste, infausta
8. sgradevole, fastidioso: un cattivo odore; cibo cattivo, disgustoso o guasto
9. dannoso, svantaggioso: un cattivo affare; una cattiva scelta | inopportuno, sconveniente: una cattiva idea; un cattivo scherzo
10. (lett.) prigioniero
11. (ant.) misero, disgraziato
12. (ant.) di cattivi costumi, depravato, turpe
♦ n.m.
pl. -i
1.
f. -a; pl. -e
persona cattiva, malvagia, disonesta dim. cattivello, accr. cattivone, pegg. cattivaccio
2. la parte cattiva o guasta di qualcosa
3. sapore cattivo, sgradevole: sapere di cattivo
4.
f. -a; pl. -e
(lett.) persona prigioniera | persona trista; reo: la setta d’i cattivi, / a Dio spiacenti e a’ nemici sui (DANTE Inf. III, 62-63)
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Etimologia
← lat. captīvu(m) ‘prigioniero’, passato attrav. l’espressione lat. cristiana captīvus diabŏli ‘prigioniero del diavolo’ al sign. di ‘malvagio’.
Termini vicini
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