Il lemma sbadìglio

Definizioni

Definizione di Treccani

sbadìglio
(ant. sbavìglio) s. m. [der. di sbadigliare (o sbavigliare)]. – atto respiratorio accessorio, spesso incoercibile, in cui si osserva la rapida espansione del torace, l’apertura forzata della bocca, quasi sempre la costrizione delle palpebre e talvolta, in concomitanza, lo stiramento degli arti superiori; può essere provocato da varie condizioni fisiologiche (sonno, fame, digestione laboriosa, ecc.), da particolari stati psichici (noia, la vista di un altro individuo che sbadiglia) o da condizioni patologiche, come l’inizio di una crisi epilettica, la fine di una crisi isterica, ecc.: fare uno s., un lungo s., una serie di sbadigli; gli s. sono contagiosi; non riuscire a trattenere gli s.; il povero pinocchio non aveva altro sollievo che quello di sbadigliare e faceva degli sbadigli così lunghi, che qualche volta la bocca gli arrivava fino agli orecchi (collodi). ◆ dim. sbadigliétto.

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Definizione di Hoepli

sbadiglio
[ṣba-dì-glio] tosc., ant., pop. sbaviglio

s.m. (pl. -gli)
Atto respiratorio accessorio, consistente in un'inspirazione lenta e profonda con apertura spastica della bocca, delle fauci e della glottide, seguita da una rapida espirazione: fare uno s., una serie di sbadigli; reprimere, trattenere uno s.
‖ dim. sbadigliétto; sbadiglìno
|| accr. sbadiglióne

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Definizione di Garzanti linguistica

sbadiglio
[ʃba-dì-glio]
pl. -gli
atto involontario, legato alla respirazione, che consiste nell’inspirare lentamente e profondamente a bocca aperta; è segno di sonno, noia, fame: fare uno sbadiglio; trattenere a stento gli sbadigli

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Etimologia

← deriv. di sbadigliare.