Il lemma dispàccio

Definizioni

Definizione di Treccani

dispàccio
s. m. [dallo spagn. despacho, affine alla voce prec.]. –
1. ant. a. spaccio. b. disimpaccio.
2. a. termine usato un tempo per indicare il documento attraverso il quale si svolgeva la corrispondenza fra il ministero degli affari esteri di uno stato e le sue rappresentanze diplomatiche all’estero; oggi indica il documento in forma epistolare inviato da tale dicastero agli uffici diplomatici e consolari all’estero, per far giungere loro istruzioni (d. dispositivi) o per tenerli opportunamente ragguagliati (d. informativi). più genericam., nella pubblica amministrazione statale, documento epistolare redatto da un organo centrale e diretto a ente di livello gerarchico inferiore. b. per estens., ant., lettera fra privati, spec. quando si spediva con corriere o staffetta; d. telegrafico, o assol. dispaccio, telegramma. c. dispacci reali, le disposizioni emanate durante il governo spagnolo o borbonico nell’Italia merid. dal re o viceré, generalmente con lo scopo di dirimere questioni particolari di diritto.

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Definizione di Hoepli

dispaccio
[di-spàc-cio]

s.m. (pl. -ci)
1. comunicazione epistolare riguardante affari importanti, spec. diplomatici
2. estens. lettera, comunicazione scritta
|| dispaccio di agenzia, proveniente da un'agenzia giornalistica
|| dispaccio telegrafico, telegramma

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Definizione di Garzanti linguistica

dispaccio
[di-spàc-cio]
pl. -ci
1. comunicazione scritta di un’autorità con la quale si dirama un ordine o si consultano altre autorità su questioni di rilevante interesse; in particolare, lettera diplomatica
2. comunicazione, informazione scritta: dispaccio di agenzia, notizia diffusa da un’agenzia di stampa; dispaccio telegrafico, telegramma
3. (ant.) incombenza, faccenda
4. (ant.) spaccio, vendita

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Etimologia

← dallo sp. despacho, che ha la stessa orig. di dispacciare.