Il lemma lezióne
Definizioni
Definizione di Treccani
lezióne
s. f. [dal lat. lectio -onis «lettura», der. di legĕre «leggere»]. –
1. a. ant. lettura: se dio ti lasci, lettor, prender frutto di tua l. (dante); la cognizione delle azioni degli uomini grandi, imparata da me con una lunga esperienzia delle cose moderne e una continua l. delle antique (machiavelli). per estens., l’istruzione che si acquista con la lettura: uomo di tanta l. e di sì acuto giudizio (v. borghini). nelle università medievali, era detta lezione (v. lectio) la lettura e spiegazione d’un testo; da qui si è svolto il sign. che la parola ha correntemente nell’uso moderno. il sign. originario di «lettura» si è conservato anche nel linguaggio liturgico per indicare i brani della sacra scrittura letti nella prima parte della messa (per i quali nella nuova liturgia si preferisce però il nome di letture), e nella locuz. tono di lezione, con cui viene talvolta indicato il particolare modo di lettura dei testi sacri nel canto liturgico, detto comunem. accentus. b. in filologia, il modo con cui un passo di un manoscritto è stato letto da un amanuense o da un editore e come di conseguenza esso si trova registrato in un manoscritto o in una edizione: trovo qualche diversità di l. in più d’un manoscritto (redi); la l. più attendibile è quella del codice a; l. dubbia, errata, probabile, sicura; testo ridotto a corretta lezione (v. anche lectio e variante1). non com. in senso fig., modo con cui si racconta un fatto: dell’episodio si hanno diverse l. (più com. versioni).
2. a. spazio di tempo di durata determinata (che nelle scuole è generalmente di un’ora) nel quale il docente svolge una parte del suo insegnamento, e l’insegnamento stesso, che può essere precisato col nome delle singole materie, comprese nell’orario delle l. (l. di storia, di musica, di disegno, di educazione fisica, ecc.; domani dalle 10 alle 11 c’è l. di fisica) oppure indicato genericamente, in espressioni come inizio, termine della l.; prima della l., e durante, dopo la l.; far lezione (detto dell’insegnante); andare a lezione (detto dell’allievo); frequentare un corso di lezioni; saltare una l.; sospendere dalle l., ecc. si riferiscono all’insegnamento privato le locuz. dare lezioni (specificando: di latino, di matematica, di canto, ecc.), prendere lezioni (più esplicitamente dare, prendere l. private). b. per analogia, discorso accademico fatto in pubblico su argomento scientifico o letterario. c. estens. la parte di materia che, volta per volta, il docente svolge in classe o assegna agli alunni da preparare a casa: l. facile, difficile; è un professore che prepara coscienziosamente le sue l.; studiare, imparare, sapere, non sapere la l.; far le l., fare i compiti assegnati; ripetere la l., mentalmente o davanti all’insegnante (con la seconda accezione anche dire, recitare la l.); fig., pare che reciti la l., di chi fa un discorso con voce monotona, come se l’avesse imparato a memoria; recita la l., di chi non dice cose proprie ma ripete quello che altri gli ha suggerito di dire. d. al plur., lezioni, titolo che talora viene dato a opere ove sono stampate le lezioni fatte durante un corso scolastico o accademico, o in cui la materia sia esposta e distribuita con lo stesso metodo che si tiene nell’insegnamento. in lezioni sono anche divisi, invece che in capitoli, alcuni testi scolastici, spec. di grammatica.
3. fig. a. ammaestramento in genere: potrebbe dar lezione di onestà a chiunque; la sua vita fu tutta una l. di altruismo. in partic., norma di condotta data con la parola o con l’esempio: i bambini imparano dalle l. dei grandi; è questa la l. che dài ai tuoi figli?; anche (e di uso più frequente), consiglio inopportuno, suggerimento non richiesto o dato con tono d’autorità: non so che farmene delle tue l.; non accetto lezioni da nessuno; non ho bisogno di prender lezioni da te. b. più com., sgridata, rimprovero solenne, punizione efficace: gli darò io la l. che si merita; è stata una l. un po’ dura, ma necessaria. c. salutare ammaestramento che si trae dalle conseguenze di un atto o fatto spiacevole, da un errore commesso, e sim.: s’è fidato di quell’imbroglione e ci ha rimesso un bel po’ di soldi: questo gli servirà di l. per l’avvenire. ◆ dim. lezioncina; spreg. (non com.) lezionùccia, lezioncèlla; pegg. lezionàccia.
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Definizione di Hoepli
lezione
[le-zió-ne]
1. insegnamento impartito da un insegnante in una sola volta e in un arco determinato di tempo: l. di italiano, di latino, di matematica; frequentare le lezioni di disegno; impartire lezioni di ballo, di scherma, di informatica; tenere una l., un corso di lezioni sulle piante, sugli insetti
|| Complesso di ciò che si insegna o che si dà da imparare in una sola volta: ripassare la l.; ripetere la l. a memoria; risentire la l.
|| lezione privata, quella impartita da un insegnante fuori della scuola
|| fare le lezioni, fare i compiti
|| fig. recitare la lezione, ripetere pedissequamente qualcosa che si è imparato da altri
2. discorso pubblico, spec. accademico, su un argomento scientifico o letterario
3. estens. la sezione di un libro di testo corrispondente alla lezione
|| al pl. raccolta di lezioni tenute su un argomento, spesso pubblicate come testo: lezioni di chimica, di anatomia; le “lezioni americane” di calvino
4. fig. ammaestramento, ammonimento: gli ha dato una l. di vita pratica; l. di onestà, di coraggio; non accetto lezioni da te
|| imparare la lezione, trarre ammaestramento da un'esperienza negativa
5. fig. solenne sgridata, punizione esemplare: s'è buscato una bella l.; gli ha dato una l. tale che se la ricorderà per un pezzo
6. eccl brano tratto dalle sacre scritture che si legge nel rito cattolico nel servizio divino o mattutino o durante la messa
7. filol nella critica del testo, maniera in cui una parola o un passo sono attestati nelle varie testimonianze scritte che se ne hanno
8. ant. lettura: se dio ti lasci, lettor, prudente frutto / di tua l. (dante)
|| Istruzione che deriva dal leggere
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Definizione di Garzanti linguistica
lezione
[le-zió-ne]
pl. -i
1. insegnamento impartito a scadenze regolari da un docente a uno o più allievi: un’ora di lezione; lezione di storia, di matematica; lezione di sci, di tennis; far lezione; tenere una lezione; andare a lezione; assistere a una lezione; frequentare un corso di lezioni; dare, prendere lezioni private | quanto di una materia si insegna o si assegna da studiare di volta in volta: studiare, imparare, ripetere la lezione | suddivisione di un libro scolastico, corrispondente a quanto si ritiene che possa essere spiegato o studiato in una sola volta dim. lezioncina
2. ammaestramento, esempio: dare una lezione di vita, di onestà; non accetto lezioni da nessuno; servire di lezione | duro rimprovero; punizione severa: gli ha dato la lezione che si meritava
3. discorso, conferenza su un argomento letterario o scientifico | nelle università medievali, la lettura e la spiegazione di un testo
4. nella critica testuale, il modo particolare in cui una parola o un passo di un testo si trova scritto in un manoscritto o in un’edizione; è detta anche lectio: lezione attendibile, dubbia, errata | (non com.) interpretazione, versione di un fatto
5. (lit.) l’insieme dei testi sacri che si leggono nella prima parte della messa o nell’ufficio divino a mattutino
6. (ant.) lettura; sapere acquisito con la lettura: Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto / di tua lezione (DANTE Inf. XX, 19-20)
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Etimologia
← dal lat. lectiōne(m), propr. ‘lettura’, deriv. di legĕre; cfr. leggere.
Termini vicini
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