Il lemma recettóre
Definizioni
Definizione di Treccani
recettóre
s. m. [dal lat. receptor -oris (che nel lat. class. aveva però il sign. di «ricettatore» e solo più tardi quello di «accoglitore»), der. di receptus, part. pass. di recipĕre «ricevere»]. –
1. chi riceve (sinon. più elevato o tecn. di ricevitore): r. di spirito cristiano, o cattolico, operatore culturale e artistico che si adegui, nella propria attività, ai principî dottrinali e soprattutto morali della chiesa. in radiotecnica, r. di radioonde, lo stesso che radioricevitore o anche, in qualche caso, di antenna ricevente. in senso generico, ha anche la variante ricettore (v.), che è invece meno com. nei sign. specifici che seguono.
2. in biologia e in medicina, qualsiasi struttura capace di reagire a sollecitazioni specifiche, sviluppando una reazione caratteristica. in biologia molecolare, si designano con questo termine particolari siti recettivi della membrana cellulare o delle strutture subcellulari in grado di reagire specificamente, per es., a neurotrasmettitori (r. adrenergico, r. colinergico, ecc.), a determinati ormoni (r. ormonali), a farmaci (r. farmacologici). in neurofisiologia, il termine indica strutture nervose morfologicamente ben definite e di varia complessità (r. sensoriali) capaci di ricevere gli stimoli provenienti dall’esterno o dall’interno dell’organismo e di trasdurli in impulsi nervosi da inviare ai centri superiori; i varî recettori, nella cui denominazione il termine compare come secondo elemento compositivo, nella forma intera o nella forma abbreviata -cettore (v.), possono essere sensibili alla luce (fotorecettori o fotocettori), alla temperatura (termocettori), alla pressione (pressocettori), alle sostanze chimiche (chemiorecettori o chemiocettori), ecc., e sono classificati secondo la loro posizione, cioè: esterocettori, quelli situati alla superficie del corpo come i recettori dell’occhio, dell’udito e della cute; enterocettori, quelli che registrano impulsi provenienti da apparati interni dell’organismo; propriocettori, quelli stimolati dalle modificazioni che insorgono nell’interno dell’organismo stesso, come i recettori dei muscoli, dei tendini, delle articolazioni, e contribuiscono alla percezione dello schema corporeo nello spazio. ◆ usato talora anche come agg. (f. -trice): cellule recettrici; la funzione recettrice degli organi di senso.
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Definizione di Hoepli
recettore
[re-cet-tó-re]
non com. ricettore
(pl. m. -ri; f. -trìce, pl. -ci)
a agg.
Che riceve, che è atto a ricevere
|| biol organo recettore, organo sensore periferico che riceve gli stimoli trasmessi dagli organi centrali
b s.m. (f. -trìce nel sign. 1)
1. chi, ciò che riceve
2. biol apparato, organo nervoso che reagisce a uno stimolo in modo caratteristico
3. fisiol recettore cellulare, struttura chimica specializzata in grado di legarsi a sostanze con struttura complementare quali ormoni, neurotrasmettitori, antigeni, anticorpi
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Definizione di Garzanti linguistica
recettore
[re-cet-tó-re]
pl. -i
1. (anat.) struttura periferica sensibile all’azione degli stimoli e capace di trasmetterli ai centri nervosi
2.
f. -trice; pl. -trici
(non com.) chi, ciò che riceve
♦ agg.
f. -trice; pl.m. -i, f. -trici
(non com.) che riceve: funzione recettrice
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Etimologia
← dal lat. receptōre(m), deriv. di recĕptus, part. pass. di recipĕre ‘ricevere’.
Termini vicini
recèsso recessivo recessività recessióne rècere receptionist reception recepire recèpere recenzióre recènte recensóre recensire recensióne recèdere recchióne récchia recare recàpito recapitare rèbus rebuffo reboato reboante rébbio rebbiata rebbiare reazióne reazionarismo reazionàrio recezióne recìdere recidiva recidivare recidività recidivo recìngere recintare recinto recinzióne reciòto recipe recipiènte reciprocare reciprocazióne reciprocità recìproco reciṡióne reciṡo reciṡura rècita recital recitare recitativo recitatóre recitazióne reclamare réclame reclamista reclamìstico