Il lemma lacrimare

Definizioni

Definizione di Treccani

lacrimare
(o lagrimare) v. intr. [lat. lacrĭmare] (io làcrimo o làgrimo, ecc.; aus. avere). –
1. versare lacrime: ha un occhio che gli lacrima; il fumo mi fa l. gli occhi; in partic. nel pianto: si mise a l. commosso; parole ... che farian lagrimar chi le ’ntendesse (petrarca); e il suo col vostro lacrimar confonda (leopardi). nell’uso poet., anche trans., spec. nel sign. di compiangere, rimpiangere: la faccia tua, ch’io lagrimai già morta (dante); ei lagrimò doglioso la beltà, che, perduta, anco l’accende (chiabrera); col compl. dell’oggetto interno: l. lacrime di sangue.
2. estens., non com. gocciolare, stillare, detto spec. di piante, vasi, candele, ecc. ◆ part. pass. lacrimato (e lagrimato), come agg., rimpianto, compianto: ove fia santo e lagrimato il sangue per la patria versato (foscolo); poet., implorato, desiderato con le lacrime: de la molt’anni lagrimata pace (dante); ai lacrimati occhi materni (Carducci).

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Definizione di Hoepli

lacrimare
[la-cri-mà-re] o lagrimare
(làcrimo)

a v.intr. (aus. avere)
1. versare lacrime dagli occhi, piangere: parlar e lacrimar vedrai insieme (dante); l. di commozione
|| Emettere lacrime: il raffreddore mi fa l. gli occhi
2. estens. gocciolare, versare stille: le piante lacrimano di pioggia
b v.tr.
lett. compiangere, deplorare: la faccia tua, ch'io lacrimai già morta (dante)

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Definizione di Garzanti linguistica

lacrimare
[la-cri-mà-re]
io làcrimo ecc.
a aus. avere
1. versare lacrime: ho un occhio che mi lacrima
2. (non com.) piangere
3. (non com.) stillare
♦ v.tr.
a aus. avere
(lett.) piangere, compiangere: La faccia tua, ch’io lagrimai già morta (DANTE Purg. XXIII, 55)

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Etimologia

← lat. lacrimāre, deriv. di lacrĭma ‘lacrima’.