Il lemma voltura

Definizioni

Definizione di Treccani

voltura
s. f. [der. di vòlto, part. pass. di volgere]. –
1. a. trascrizione, nei registri del catasto, delle modificazioni soggettive nella titolarità dei beni in essi iscritti: fare domanda di v. di un immobile all’ufficio tecnico erariale. b. nei contratti per la prestazione di particolari servizî (come acqua, luce, gas, telefono, ecc.), stipulati tra enti pubblici o privati e i varî utenti, cambiamento d’intestazione (e cioè del nominativo dell’utente al quale è intestato il contratto): fare la v. del telefono, della luce.
2. In contabilità, l’operazione scritturale di trasferimento di una partita o di un saldo da un conto a un altro.

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Definizione di Hoepli

voltura
[vol-tù-ra]

s.f.
1. bur registrazione mediante la quale si trasferisce da una persona a un'altra la titolarità di un bene, di un servizio
|| Annotazione sul registro catastale del trasferimento di proprietà di un bene mobile o immobile da un soggetto a un altro: fare la v. di un furgone, del podere acquistato; spese di v.
|| Trasferimento sui libri contabili della nominatività di un titolo di credito e sim.
|| Registrazione del passaggio di un contratto per particolari servizi da uno a un altro utente: fare la v. della radio, della luce, del telefono
2. ant. azione del volgere o del volgersi
3. ant. versione, traduzione
4. ant. rivolta, rivoluzione

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Definizione di Garzanti linguistica

voltura
[vol-tù-ra]
pl. -e
1. cambiamento di intestazione di un contratto di utenza: la voltura del telefono, della luce
2. (dir.) annotazione sui registri catastali del trasferimento della proprietà di un bene immobile | analoga annotazione, su appositi registri ufficiali, riguardante beni mobili soggetti a registrazione (p.e. automobili, navi)

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Etimologia

← deriv. di voltare.