Il lemma màrtire
Definizioni
Definizione di Treccani
màrtire
s. m. e f. [dal lat. tardo (eccles.) martyr -y̆ris; gr. μάρτυς -υρος, propr. «testimone»]. –
1. nel cristianesimo primitivo, parola che designò in un primo tempo gli apostoli, cioè i testimoni qualificati della vita e della resurrezione di cristo; successivamente fu riferita a tutti coloro che attestavano la verità del cristianesimo, dando prova, in circostanze pericolose, di fede incrollabile; in periodi di persecuzione l’appellativo finì per essere riservato a coloro che sigillavano col sacrificio della vita la confessione della loro fede (mentre chi aveva sofferto persecuzione, senza perdere la vita, riceveva l’appellativo di confessore): i martiri di cristo; santa lucia vergine e martire; il sangue, le ossa dei martiri. dal 1800 in poi furono così denominati, da parte cattolica, i cattolici inglesi vittime delle persecuzioni ai tempi di enrico viii ed edoardo vi, nella prima metà del cinquecento, e, da parte protestante, i luterani, calvinisti, ecc. arsi nei paesi cattolici o ad opera di sovrani cattolici; m. anglicani, le vittime della restaurazione cattolica di maria tudor, nella seconda metà del cinquecento.
2. per estens., nell’uso mod., chi si sacrifica volontariamente, con piena coscienza delle pene o dei pericoli cui va incontro, per un motivo religioso, un alto ideale, una generosa causa e sim.: i martiri musulmani; un m. della scienza, del libero pensiero; i m. dell’indipendenza italiana, greca, polacca; i m. di belfiore, denominazione tradizionale del gruppo di patrioti che furono giustiziati dagli austriaci sugli spalti di belfiore (mantova) tra il 7 dicembre 1852 e il 19 marzo 1853: e. tazzoli, c. poma, t. speri, ecc. (ai quali seguì, nel luglio 1855, p. f. calvi). anche, chi si dedica interamente a una nobile attività, senza ricavarne guadagni e talvolta sopportando dannose conseguenze.
3. fig. persona che vive in continue tribolazioni, che sopporta continui maltrattamenti: essere un m.; fare una vita da m.; il pover’uomo era stato un m. della moglie (pirandello); spesso in tono scherz. o iron.: fare il m., atteggiarsi a m., fare la vittima; povero m.!; non fare il m.!, a chi si lamenta senza ragione.
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Definizione di Treccani
martìre
s. m. – forma ant. e poet. per martirio: lasciando il giovinetto in gran martire (poliziano); ch’avanza ogn’altro corporal martire (Ariosto).
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Definizione di Hoepli
martire1
martire2
[màr-ti-re] s.m. e f. (pl. -ri)
1. chi coscientemente affronta gravissime pene fisiche e morali in nome di una fede o per un alto ideale: i martiri della libertà
2. fig. chi accetta con pazienza afflizioni, dolori, ingiustizie: è un m. del capufficio
|| atteggiarsi a martire, fare il martire, lamentarsi per partito preso, fare la vittima
|| essere martire di se stesso, angosciarsi senza reale fondamento
3. st cristiano che, pur di testimoniare la propria fede nella vita e nella resurrezione di cristo, affrontava le persecuzioni e la morte: i martiri di cristo, della chiesa
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Etimologia
← dal lat. eccl. martўre(m), che è dal gr. mártyr -tyros ‘testimone’ e poi ‘martire’.
Termini vicini
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