Il lemma àncora
Definizioni
Definizione di Treccani
àncora
s. f. [lat. ancŏra, gr. ἄγκυρα]. –
1. a. organo di ferro o di acciaio destinato a dare solido attracco agli ormeggi di un galleggiante (imbarcazione, nave, idrovolante) facendo presa sul fondo, o di un aerostato facendo presa sulle scabrosità del terreno, su alberi, ecc. si distinguono due tipi: a. con ceppo (derivata dalla tradizione velica), costituita da due bracci arcuati portanti all’estremità un’espansione (marra) che termina con una punta (unghia); i due bracci sono uniti al centro (diamante) con una robusta asta (fuso) che, nella parte superiore, reca una pesante traversa di legno o di metallo (ceppo): il ceppo, appoggiandosi al fondo per il suo peso, obbliga le marre a disporsi perpendicolarmente al fondo stesso, e quindi a fare presa; a. senza ceppo (introdotta con la navigazione meccanica), più pesante della precedente, con le marre articolate capaci di rotare attorno a un asse parallelo al fondale; questo tipo di ancora si dispone piatta sul fondo e, quando è trascinata dall’ormeggio, provoca la penetrazione delle marre sul fondo, e la conseguente presa. locuzioni: gettare, dare, affondare l’a., calarla, ancorarsi; in senso fig. fermarsi, indugiare; dare fondo all’a., affondarla (anche col compl. sottinteso: la nave diede fondo a un miglio dalla costa); essere, stare, all’a. o sull’a., o sulle a., e meno com. sorgere sull’a., essere ormeggiato; distendere un’a., portarla mediante una grossa imbarcazione in un punto prestabilito e affondarla mettendo poi in forza l’ormeggio della nave; far fare la testa all’a., fare in modo che prenda bene sul fondo; girare sull’a., girare la nave con le macchine, facendo forza sull’ancora; levare, salpare, e meno com. trarre l’a., partire, andarsene (anche con usi fig.). soltanto fig., a. di salvezza, rimedio estremo, persona o cosa a cui si ricorre per essere aiutati in caso di necessità: tu sei la mia a. di salvezza. b. raffigurazione, in disegno, in pittura o in rilievo, di un’ancora, come distintivo della divisa dei marinai, come indicazione dei posti d’ancoraggio nelle carte nautiche e nei portolani, come simbolo araldico, e in partic. come simbolo cristiano della speranza. c. a. galleggiante, dispositivo, simile nella forma a un cervo volante, che serve per diminuire lo scarroccio della nave e mantenere un determinato orientamento in caso di burrasca.
2. in orologeria, parte essenziale dello scappamento dell’orologio, costituita da un organo di forma simile a un’ancoretta che, collegata da un lato al bilanciere o al pendolo, dal lato opposto oscilla prendendo fra le sue estremità i denti della ruota di scappamento.
3. in fisica, a. di un magnete, sbarretta di ferro dolce che, aderendo alle estremità polari, chiude il circuito magnetico e annulla il campo magnetizzante; a. di un elettromagnete, pezzo di ferro dolce che, eccitando l’elettromagnete, viene attratto dalle espansioni polari, e serve a determinare lo spostamento di taluni organi meccanici o a comandare un commutatore elettrico. ◆ dim. ancorétta (anche per indicare, nella pesca, ami a più punte o dardi, simili quindi a minuscole ancore o ad ancorotti); ancoròtto m. (v. la voce).
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Definizione di Treccani
ancóra
(tronc. ancór) avv. [prob. dal fr. ant. encore, che è il lat. hinc ad hōram «di là fino a quest’ora»]. –
1. a. anche ora, anche allora; indica la continuità nella durata di un’azione, di un fatto, di una situazione, e si adopera con verbi di tempo presente, passato o futuro: sono a. stanco del viaggio; ci ripensi a.?; portavo a. i calzoni corti; quando tornerai sarò a. qui. con usi e sign. diversi: per ora: non è a. giunto il momento; per quel tempo: ero a. troppo inesperto; fin qui, sinora: non gli ho a. parlato; fino allora: non l’avevo a. conosciuto. b. di nuovo, un’altra volta (o più altre volte), per indicare ripetizione di atti: tornerò a. a trovarti; vedremo se oserà a. molestarti; ripeti a. la lezione, finché non la saprai bene; rileggi a. questo passo (specificando: rileggi a. una volta, a. due volte); e viene a roma ... per mirar la sembianza di colui ch’ancor lassù nel ciel vedere spera (petrarca). anche da solo, come esclam.: ancora!, invitando a ripetere, a continuare in ciò che uno dice o fa, o, con altro tono, volendo esprimere insofferenza per cosa sgradita che si ripete o continua. c. dell’altro, un altro poco; ha chiesto a. soldi; c’è a. inchiostro nella penna?; e in genere per indicare aggiunta: a. un quarto d’ora e ho finito.
2. come cong., col sign. di anche, persino, spec. per rafforzare un comparativo: ancor più, ancor meglio; grida a. più forte (oppure, ma soltanto nell’uso letter. e ormai raro, in locuzioni come ancor tu sei contro di me e sim.).
3. ant. come cong. concessiva, sebbene, quantunque (cfr. ancorché): ch’i’ ti conosco, ancor sie lordo tutto (Dante).
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Definizione di Hoepli
ancora1
[an-có-ra]
a avv. (anche troncato in ancór)
1. indica il perdurare di un'azione, di una condizione: sta a. mangiando; sei a. qui?; l'amava a.; a. quattro passi e siamo arrivati; dovremo aspettare a. molto?; c'è a. un po' di vino
|| ancora ancora, con valore concessivo: se il male fosse tutto qui, a. a. si potrebbe perdonare
2. di nuovo, un'altra volta, per indicare il ripetersi di un'azione momentanea: dammi a. da bere; torneremo a. a trovarti
|| In più: parliamo a. un po'; prendine a. un paio
3. in frasi negative, finora, fino allora, fino a questo o a quel momento: non sono a. arrivati; non lo aveva a. veduto; a. nessuno si è fatto vivo
b cong.
1. persino, anche (come rafforz., unito ad agg. o ad avv. compar.): è a. più bella della figlia; parli a. più forte; è andata a. peggio di quanto temessi
2. ant. sebbene, benché: ch'i' ti conosco ancor sie lordo tutto (dante)
ancora2
[àn-co-ra] s.f.
1. mar arnese di ferro formato da un'asta fissata all'ormeggio e munita di due o più bracci ricurvi e appuntiti che, quando esso viene gettato nell'acqua, si conficcano sul fondo, tenendo ferma la nave o ogni altro tipo di galleggiante
|| gettare l'àncora, dar fondo all'àncora, affondarla, per ormeggiare la nave
|| levare, togliere, salpare l'àncora, tirarla su, per ripartire
|| essere, stare, rimanere all'àncora, essere ormeggiato, stare all'ormeggio
|| ancora di posta, ciascuna delle ancore che si usano normalmente per ancorarsi
|| ancora di speranza, di salvezza, ciascuna delle ancore di riserva che le navi tengono per casi straordinari; fig. mezzo estremo di salvataggio a cui ricorrere nel pericolo, nel bisogno: sei la mia a. di salvezza
2. tecn in orologeria, pezzo a forma di piccola ancora che regola il moto della ruota di scappamento: scappamento ad a.; orologio ad a.
|| Sbarretta di ferro dolce che si tiene aderente alle due estremità polari di una calamita, per rallentarne la smagnetizzazione: a. del magnete
‖ dim. ⇨ ancorétta; ⇨ ancoròtto m.
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Etimologia
← lat. ancŏra(m), dal gr. ánkyra, deriv. di ánkos ‘curvatura’.
Termini vicini
anconetano ancóna ancòi ancìpite ancillare ancile ancìdere ància anchorman anchino anchilostomìaṡi anchilòstoma anchilòṡi anchiloṡare ancheggiare anche ancestrale ancèlla ancata anca anatròccolo anatrèptica ànatra anatossina anatomopatòlogo anatomiżżare anatomista anatòmico anatomìa anatòlico ancoràggio ancorare ancorato ancorché ancoréssa ancoròtto ancude anda andaluṡite andaluṡo andaménto andana andante andantino andare andata andato andatóia andatura andazzo andeṡite andino andirivièni àndito andrèna àndria andro- androcèo androfobìa andrògeno