Il lemma diàvolo
Definizioni

Definizione di Treccani
diàvolo
s. m. [dal lat. tardo, eccles., diabŏlus, gr. διάβολος, propr. «calunniatore» (der. di διαβάλλω «gettare attraverso, calunniare»), adoperato nel gr. crist. per tradurre l’ebr. śāṭān «contraddittore, oppositore»]. –
1. spirito del male, nemico di dio e degli uomini, che egli tenta per indurli a peccare; considerato come il capo degli angeli ribelli (detto anche satana o demonio), è stato variamente rappresentato in figura umana deforme, con corna, coda, e talvolta ali: credere nel d., avere paura del diavolo. oltre che in senso proprio, il nome ricorre frequente in similitudini e paragoni (brutto, nero come il d.; furbo più del d.; le donne ne sanno una più del d.), e in svariate frasi e locuzioni dell’uso com. e fam., con senso estens. e per lo più iperb.; così, di ragazzo molto vivace e irrequieto, o anche di persona di indole malvagia e crudele: è un d., un d. scatenato; di persona paziente, che ha indole semplice e buona: è un buon d.; di chi è perseguitato dalla sorte o non ha avuto fortuna, con tono di compassione: è un povero d. (locuz. che ha prob. origine francese, un pauvre diable, ed è usata anche al femm.: una povera diavola); con tono ammirativo, di persona che in qualche modo esca dall’ordinario: d. d’un prestigiatore!; è un d. quell’avvocato; quel d. d’una ragazza fa perdere la testa a tutti i giovanotti!; avere una fame, una sete, una fretta del d., grandissima; fa un caldo del d., insopportabile. fare il d., fare il d. e peggio, fare il d. a quattro (espressione, anche questa, che traduce il fr. faire le diable à quatre), far baccano, confusione, fare una tremenda sfuriata, fare gran danno e sim.: là dicono che la peste non faccia il d. come qui (manzoni); con altro sign., fare il d. a quattro, darsi gran da fare per raggiungere qualche scopo; una casa del d., un gran frastuono, un putiferio: vostra sorella fa una casa del diavolo ... non mi dà pace! (verga); stare a casa del d., abitare in luogo lontano, scomodo per arrivarci; avere il d. in corpo, essere irrequieto, non stare mai fermo; avere il d. addosso, avere un d. per capello, essere di pessimo umore, assai arrabbiato; essere come il d. e l’acquasanta, di due persone che si odiano o bisticciano continuamente. fare la parte del d., tentare una persona, cercare d’indurla al male o di metterla nei guai; in altri casi, fare la parte del d., opporre in una discussione argomenti contrarî, spesso anche per fine buono, per far rilevare cioè tutti i pericoli, i lati negativi di un’impresa e sim., come fa l’avvocato del d. nei processi di canonizzazione (v. avvocato). dove regna discordia: c’è entrato il d.; quando tutto va male: il d. ci ha messo le corna, o la coda, o lo zampino; in genere si attribuiscono al diavolo i guai, le disgrazie: è il d. che ce lo ha mandato; è il d. che mi ha spinto a mettermi in questi impicci. come esclam. di meraviglia e di dispetto: d.!; d’ira e di disappunto: corpo del d.!, corpo di mille d.!, sangue del d.!, per tutti i d.!; in imprecazioni contro persona fastidiosa: va’ al d., andate al d., che il d. ti porti; e come espressione di stizza contro persone e cose: al d. tutti quanti!, al d. anche la fretta!; quindi, mandare al d., levarsi di torno con modi bruschi una persona molesta. con uso pleonastico, in interrogazioni enfatiche: che d. vuoi?, come d. hai fatto a conciarti così?, dove d. l’avrai messo?, che d. dici?, dove d. sei andato? proverbî: un d. scaccia l’altro, un male nuovo libera da uno vecchio; il d. non è così brutto come si dice o come lo si dipinge, il danno, il pericolo è spesso meno grave di quel che si teme; il d. insegna a far le pentole ma non i coperchi, le cattive azioni non tardano a essere scoperte; la farina del d. va tutta in crusca, quello che si è ottenuto in modo disonesto prima o poi si riduce a zero. modo prov.: sapere dove il d. tien la coda, essere un furbo matricolato.
2. come locuz. avv., alla diavola, alla peggio, o alla disperata: lavorare, vivere alla diavola; ma: pollo alla diavola, pollo spaccato a metà, schiacciato e arrostito sulla griglia, condito con pepe e servito con salsa molto piccante e succo di limone.
3. arnese di ferro, a forma di grosso imbuto rovesciato, che si pone sul fuoco per facilitare l’accensione del carbone nel fornello e impedire che si disperda l’aria mossa dalla ventola.
4. in fisica, d. di maxwell, altra denominazione del cosiddetto demone di maxwell (v. demone, n. 4).
5. carro diavolo: carro per il trasporto di grosse artiglierie.
6. in zoologia: a. d. di mare, nome comune di due pesci cartilaginei dell’ordine batoidei, mobula mobular (v. cefalottera) e manta birostris (v. manta), e in usi region. anche della rana pescatrice o pesce rana (v. rana); d. di notte, altro nome di un pesce cartilagineo della famiglia squalidi (scymnorhinus lichia). b. d. orsino, marsupiale predatore della tasmania, unica specie del genere sarcofilo (sarcophilus harrisii): robusto e tozzo, lungo circa 65 cm, ha muso lungo o ottuso, orecchie ondeggianti, piedi tetradattili, colore nerastro. c. d. spinoso, piccola lucertola dei deserti australiani (moloch horridus), appartenente alla famiglia agamidi: ha corpo e coda coperti di scaglie o tubercoli misti a grosse spine. ◆ dim. diavolétto (v.), diavolino (v.); spreg. diavolùccio; accr. diavolóne (v.); pegg. diavolàccio. ◆ per il femm. diàvola e diavoléssa, v. le voci.
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Treccani...

Definizione di Hoepli
diavolo
[dià-vo-lo]
ant. diabolo, diavilo
a s.m. (pl. m. -li; f. -la, pl. -le nei sign. 3, 4 e 5, diavolessa, pl. -se nel sign. 1)
1. secondo la dottrina cristiana, spirito del male e causa del disordine del cosmo, personificato nell'angelo ribelle lucifero, guida delle potenze infernali: i diavoli dell'inferno; il d. tentatore di eva
|| estens. demone
|| del diavolo, di cosa insopportabile o molto intensa: fa un freddo del d.; avere una sete del d.; fare un baccano del d.
|| fig. andare al diavolo, andare in rovina; estens. sparire, levarsi di torno: vai al d.!
|| a casa del diavolo, in un luogo molto lontano e difficilmente raggiungibile
|| avere il diavolo addosso, non riuscire a stare fermi, essere molto agitati
|| avere un diavolo per capello, essere contrariato e di pessimo umore
|| essere come il diavolo e l'acqua santa, di persone o cose assolutamente inconciliabili tra loro
|| fare il diavolo a quattro, fare molta confusione; tentare ogni mezzo per riuscire in un intento
|| fare la parte del diavolo, l'avvocato del diavolo, sostenere il ruolo dell'ecclesiastico che nei processi di canonizzazione solleva tutte le obiezioni possibili; fig. sostenere volutamente, in una discussione, opinioni contrarie a una tesi già accettata
|| il diavolo ci ha messo la coda, le corna, di cosa che va male, che non procede secondo i piani prestabiliti
|| mandare al diavolo qualcuno, mandarlo via in malo modo
|| saperne una più del diavolo, essere astuto, scaltro
|| venire a patti con il diavolo, sottoporsi a compromessi e umiliazioni pur di raggiungere un determinato scopo
|| Nel gioco dei tarocchi, la figura contrassegnata dal numero 15
|| sport i diavoli rossoneri, i giocatori della squadra di calcio del milan
2. in varie esclamazioni esprime stupore, contrarietà, rabbia e sim.: per tutti i diavoli!; al d.!; che il d. ti porti!
|| pleon. in frasi esclamative e interrogative, colorisce l'espressione: che d. dici?; dove d. stai andando?; che d. ti prende?; cosa d. vuoi fare?
3. fig. persona brutta o malvagia
|| Persona molto vivace e irrequieta: quel ragazzo è un vero d.
4. fig. persona estremamente dotata, sia moralmente sia fisicamente, che suscita stupore e ammirazione: quel d. di un ragazzo è infaticabile!
5. fig., antifr. persona mite, umile: è un buon d.
|| un povero diavolo, persona sfortunata e povera, sia materialmente sia moralmente
6. meteor diavolo del deserto, vortice di polvere causato dal vento nelle regioni aride durante i mesi più caldi
7. tecn arnese domestico simile a un imbuto metallico, usato per facilitare l'accensione di vecchi fornelli
8. zool diavolo orsino, mammifero marsupiale (sarcophilus harrisii) della tasmania, con grossa coda e corpo tozzo, coperto da una pelliccia nerastra
|| diavolo di mare, manta
|| diavolo di notte, squalo di colore nero (scymnorhinus licha)
|| diavolo spinoso, piccola lucertola ricoperta di scaglie e spine (moloch horridus)
b inter.
Per esprimere stupore, disappunto, ira e sim.: d.! chi ha combinato questa confusione?
|| Con valore asseverativo: se ce l'ho fatta? d.!
c agg.
non com. diabolico
|| Molto vivace e irrequieto
|| ell. alla diavola, alla peggio, alla disperata: vivere alla diavola
|| pollo alla diavola, aperto in due e arrostito alla griglia con molto pepe
|| PROV. la farina del d. va tutta in crusca, quello che si ottiene in maniera illecita non dà frutto
|| PROV. il d. fa le pentole ma non i coperchi, le malefatte vengono sempre scoperte
|| PROV. il d. non è così brutto come lo si dipinge, la situazione risulta concretamente meno negativa di quanto previsto
‖ dim. ⇨ diavolìno; ⇨ diavolétto
|| accr. ⇨ diavolóne
|| pegg. ⇨ diavolàccio
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Definizione di Garzanti linguistica
diavolo
[dià-vo-lo]
pl. -i
1.
f. -a o -essa; pl. -e o -esse
nell’ebraismo e nel cristianesimo, potenza che guida le forze del male e si identifica con Lucifero, secondo la Bibbia capo degli angeli che si ribellarono a Dio e poi divenuto Satana, principe delle tenebre; anche, ognuno degli altri angeli ribelli e la forza del male che essi incarnano | nella fantasia popolare è concepito per lo più come un mostro di forme umane con corna, ali, coda e altri attributi animaleschi, tentatore e amante di ogni vizio: un corteo mascherato pieno di diavoli e diavolesse | compare in numerose espressioni figurate, soprattutto dell’uso familiare: saperne una più del diavolo, sapere dove il diavolo tiene la coda, essere molto furbo; il diavolo non è brutto come lo si dipinge, la situazione risulta meno grave di quanto si temeva; il diavolo ci ha messo la coda (o le corna o lo zampino), si dice quando qualcosa va male | (prov.) il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, gli inganni prima o poi vengono scoperti dim. diavoletto, diavolino, accr. diavolone, pegg. diavolaccio
2.
f. -a o -essa; pl. -e o -esse
persona di aspetto sgradevole o di indole malvagia | persona vivace, irrequieta: con quei quattro diavoli in casa, è difficile tenere in ordine | persona le cui qualità suscitano ammirazione, stupore: diavolo d’un avvocato!
3. in esclamazioni di meraviglia, dispetto, ira, stizza ecc.: corpo del diavolo!; per tutti i diavoli!; al diavolo tutti quanti! | come forte affermazione: «Ma tu ci credi?» «Diavolo!» | con funzione rafforzativa, senza un proprio significato, in frasi interrogative: dove diavolo ti eri cacciato?; che diavolo sta facendo?
4. una delle figure del gioco dei tarocchi
5. arnese di ferro, a forma di imbuto rovesciato, da mettere sopra il fornello per facilitare l’accensione del fuoco
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Etimologia
← dal lat. tardo diabŏlu(m), dal gr. di{ábolos}, propr. ‘calunniatore’, deriv. di diab{állein} ‘disunire, mettere male, calunniare’, che nel gr. cristiano traduce l’ebr. śātān ‘contraddittore’.
Termini vicini
diavolìo diavolino diavolétto diavoléto diavoléssa diavolésco diavolerìa diavolàccio dïàtriba diatònico diatonìa diatomee diatetico dïàteṡi diatermocoagulazióne diatèrmico diatermìa diatermano diastrofismo diastòlico dïàstole dïàstilo diastèma dïàstaṡi diastaṡato dïaspro dïàsporo dïàspora diasistèma diascòpio diavolóne diażocompósto diażotazióne diażotipìa dibarbare dibàttere dibattimentale dibattiménto dibàttito diboscare dibrucare dibruscare dicacità dicàṡio dicastèro dicco dicèfalo dicèmbre dicembrino dicere dicerìa dicévole dichiaraménto dichiarare dichiarativo dichiarato dichiarazióne dichinare diciannòve diciannovènne