Il lemma meravìglia
Definizioni
Definizione di Treccani
meravìglia
(tosc. o letter. maravìglia) s. f. [lat. mīrabĭlia, propr. «cose meravigliose» (pl. neutro dell’agg. mīrabĭlis «mirabile, meraviglioso»), con alterazione della quantità e del timbro della vocale della prima sillaba]. –
1. a. sentimento vivo e improvviso di ammirazione, di sorpresa, che si prova nel vedere, udire, conoscere cosa che sia o appaia nuova, straordinaria, strana o comunque inaspettata: lieta, dolce, grata o spiacevole, dolorosa m.; con molta, non poca, viva, somma, immensa, attonita m.; con m. di tutti gli astanti; con mia gran m.; provare, mostrare m.; guardare, ascoltare con m.; essere preso, essere colto da m.; letter. essere compreso di m.; è una notizia che mi riempie di m.; era pieno di m.; non ti nascondo la mia m.; puoi immaginare la mia m. quando mi accorsi che ...; un’esclamazione, un grido, un «oh!» di meraviglia. con riferimento a ciò che provoca il sentimento: suscitare m., riempire di m., e più letter. destare, muovere m. o la m.; più com. fare meraviglia: mi fa m. che non sia ancora tornato; con sign. analogo, farsi meraviglia di qualche cosa, meravigliarsi, stupirsi: ne ho viste tante nella vita, che non mi faccio più m. di nulla (fare o farsi meraviglia è com. anche in espressioni iron.: mi fa m. che abbiate trovato il tempo per telefonarmi!; o di biasimo e riprovazione: mi faccio m. di sentirti parlare in questo modo; anche ellitticamente, con più efficacia: mi faccio m.!, mi faccio m. di voi!, e sim.). prov.: la m. è figlia dell’ignoranza (o anche dell’ignoranza è figlia), a cui talvolta s’aggiunge e madre del sapere. b. con valore attivo, il far meravigliare: È del poeta il fin la meraviglia (parlo de l’eccellente, non del goffo): chi non sa far stupir, vada a la striglia, noti versi di g. b. marino (la murtoleide, xxxiii), comunem. assunti come definizione della sua poetica. c. l’espressione della meraviglia, le parole o gli atti con cui si manifesta: di maraviglia, credo, mi dipinsi (dante); per lo più al plur.: faceva le m. come se non ne avesse mai sentito parlare; è una cosa normalissima e non capisco perché tu faccia tante m.; vedendomi comparire, fece grandi meraviglie.
2. a. causa di meraviglia: intervenne cosa di gran maraviglia (leopardi); non è m. se ..., non vi è ragione di meravigliarsene; in funzione di predicato, riferito a persona, cosa, situazione e sim. che desti grande ammirazione per la sua bellezza o per altre interessanti e piacevoli qualità: che m. di bambino!; ha un giardino che è una m.; questi gioielli sono una vera m.; se ti affacci a vedere il panorama, vedrai che m.!; quel ragazzo cresce che è una m.; è una m. (a) vedere come si vogliono bene. col verbo sottinteso: m. che almeno una volta te ne sia ricordato!; i’ che l’ésca amorosa al petto avea, qual m. se di subito arsi? (petrarca). b. al plur., cose meravigliose: dir meraviglie di qualcuno, di qualche cosa, farne altissime lodi, dirne un gran bene; fare, operare meraviglie, compiere azioni straordinarie o che destano ammirazione; raccontare meraviglie, raccontare cose che hanno del meraviglioso o dello strano, o anche, più semplicem., esagerare nel raccontare o riferire. talora, con lo stesso senso, è usato il sing., ma con valore molto vicino al plur. (come è appunto nell’etimologia latina): odi meraviglia!; maraviglia udirai, se mi secondi (dante).
3. a. con senso concr., cosa, opera mirabile, che suscita profonda ammirazione per il suo pregio, per la sua straordinaria bellezza, importanza o rarità: le m. del creato, della natura, dell’arte; l’ho accompagnato a vedere tutte le m. della città; le m. della scienza (cioè le cose meravigliose scoperte o inventate dalla scienza). in partic., le sette m. del mondo, le sette opere di architettura e di scultura che gli antichi consideravano come i maggiori monumenti creati dall’uomo, e cioè il colosso di rodi, il faro di alessandria, il mausoleo di alicarnasso, la statua crisoelefantina di zeus a olimpia, il tempio di artemide a efeso, i giardini pensili di babilonia, la piramide di cheope in egitto. quindi, l’ottava m. (del mondo), cosa o persona bellissima, spec. in tono elogiativo: [renzo] si fermò su due piedi, dimenticando tutti i suoi guai, a contemplare quell’ottava meraviglia, di cui aveva tanto sentito parlare fin da bambino (manzoni, con riferimento al duomo di milano); spesso scherz., oppure iron., di cosa, o anche di persona, che pretende di essere o che altri vuol far passare per bellissima. b. ant. cosa bizzarra, originale; in partic., al plur., sorta di ricamo (che oggi si direbbe «di fantasia»): con due origlieri lavorati a maraviglie (boccaccio).
4. locuz. avv. a meraviglia, in modo da meravigliare: quel destrier, ch’avea ingegno a maraviglia (ariosto); o alla perfezione: non solo i nomi, ma le cose significate, le conosco a maraviglia (leopardi). più spesso, nell’uso com., benissimo, ottimamente: tutto procede a m.; pare che l’esame sia andato a m.; esprime viva soddisfazione, e si usa perciò anche assol.: «sono riuscito ad avere gratis due biglietti per il teatro» «a meraviglia!».
5. nome region. di varie piante e in partic. della bella di notte.
Leggi su
Treccani...
Definizione di Hoepli
meraviglia
[me-ra-vì-glia]
tosc., lett. maraviglia
1. sentimento improvviso di stupore, di sorpresa che nasce di fronte a cosa o a situazione fuori dell'ordinario o del previsto: cose che fanno, destano, suscitano m.; uno spettacolo che muove a m.; provare, sentire m.; era pieno di m.
|| estens. manifestazione di tale sentimento: di m., credo, mi dipinsi (dante); un grido di m.
|| a meraviglia, ottimamente: l'esame è andato a m.
|| fare le meraviglie, manifestare stupore
|| farsi meraviglia, esprimere meraviglia, dichiararsi sorpreso: mi fa m. che sia arrivato in orario!
2. cosa o persona che provoca stupore per la sua eccezionalità, imprevedibilità, bellezza: una ragazza che è una m.; una m. di ragazza; che m. questo dipinto!
|| dire meraviglie di qualcosa, di qualcuno, esprimere grande stima riguardo a qualcosa o a qualcuno
|| essere l'ottava meraviglia, destare una straordinaria ammirazione, anche iron.
|| le sette meraviglie del mondo, anticamente, le piramidi d'egitto, il colosso di rodi, il mausoleo di alicarnasso, il faro di alessandria, i giardini pensili di babilonia, la statua di zeus a olimpia, il tempio di diana a efeso
3. bot pianta delle amarantacee (amaranthus) dalle foglie macchiate di rosso, giallo e verde
Leggi su Hoepli...
Definizione di Garzanti linguistica
meraviglia
[me-ra-vì-glia]
pl. -glie
1. sentimento di viva sorpresa suscitato da qualcosa di nuovo, strano, straordinario o comunque inatteso: provare, destare, mostrare meraviglia; ascoltare con meraviglia; essere pieno di meraviglia |far meraviglia (a qualcuno), stupire: mi fa meraviglia che dici questo
2. persona o cosa che per la sua bellezza o il suo carattere straordinario suscita ammirazione: quel bambino è una meraviglia; ha una casa che è una meraviglia; le meraviglie della natura |le sette meraviglie del mondo, le sette opere artistiche dell’antichità che venivano considerate come le più insigni creazioni dell’uomo |raccontare, dire meraviglie di qualcuno o qualcosa, parlarne molto bene, dirne cose straordinarie, spesso esagerando |far meraviglie, compiere imprese eccezionali
3. nome di varie piante erbacee ornamentali, fra cui la bella di notte
Leggi su
Garzanti linguistica...
Etimologia
← lat. mirabilĭa, propr. ‘cose meravigliose’, neutro pl. sost. dell’agg. mirabĭlis ‘meraviglioso’.
Termini vicini
meprobamato meònio mèo menzognèro menzógna menzióne menzionare menù mentùccia méntre mentovare mèntore mentonièro mentonièra mentòlo -ménto mentitóre mentito mentita mentire mentina mentecatto -ménte mentastro mentalità mentalismo mentale ménta mensuralismo mensurale meravigliare meraviglióso mercadante mercante mercanteggiaménto mercanteggiare mercantésco mercantéssa mercantile mercantilismo mercantilista mercantilìstico mercanzìa mercaptano mercare mercatale mercatante mercatare mercatino mercatismo mercatìstica mercato mercatura mercé mercéde mercenàrio mercenarismo merceologìa merceològico merceòlogo