Il lemma sinagòga

Definizioni

Definizione di Treccani

sinagòga
s. f. [dal lat. tardo synagoga, gr. συναγωγή, propr. «adunanza» (comp. di σύν «con, insieme» e ἄγω «condurre»), passato presso gli ebrei (analogam. al termine ἐκκλησία presso i cristiani: v. chiesa) dal sign. di «comunità» a quello di «luogo della riunione»]. –
1. in ambito giudaico, posteriormente all’esilio babilonese (586-538 a. c.), luogo di riunione per la preghiera e la lettura sacra. per estens., anche con riferimento a epoche più recenti, adunanza di appartenenti alla religione ebraica; il tempio stesso in cui si tengono le adunanze e si celebrano i riti della religione ebraica, con la facciata a tre ingressi rivolta verso gerusalemme negli esempî antichi, ma in genere non legato a un particolare tipo architettonico.
2. fig. a. la comunità, la religione ebraica, l’ebraismo: l’organizzazione internazionale della s.; le persecuzioni sofferte sotto il nazismo dalla sinagoga. b. con estens. pegg., in qualche uso region. (oggi disus.), confusione, chiasso scomposto (cfr. l’accezione fig. di ghetto): che s., quell’assemblea!; anche, cosa di lunga durata e noiosa. TAV.

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Definizione di Hoepli

sinagoga
[si-na-gò-ga]

s.f. (pl. -ghe)
1. il tempio in cui gli ebrei tengono le loro adunanze e celebrano le loro funzioni religiose
|| L'assemblea dei fedeli israeliti, nel tempio o in altro luogo, a scopo di culto e di istruzione religiosa: il rabbino raduna la s. per insegnare la legge di dio
2. estens. comunità religiosa giudaica: le persecuzioni contro la s.; la s. italiana, francese, polacca
3. fig., non com. luogo di grande confusione e di disordine

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Definizione di Garzanti linguistica

sinagoga
[si-na-gò-ga]
pl. -ghe
1. luogo di culto e di studio dell’ebraismo
2. l’insieme degli ebrei in quanto aderenti all’ebraismo o come popolo: l’Antico Testamento è sacro per la sinagoga e per la chiesa

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Etimologia

← dal lat. tardo synagōga(m), che è dal gr. synagōghḗ ‘assemblea’, deriv. di synághein, comp. di sýn- ‘sin-’ e ághein ‘condurre, portare’.