Il lemma dì
Definizioni
Definizione di Treccani
dì
(ant. die) s. m. [lat. dies]. – sinon. di giorno, usato, soprattutto nel passato, nelle date: a dì (o addì) 15 maggio, o in espressioni tradizionali: tre volte al dì (nelle ricette mediche e posologie farmaceutiche), o anche in espressioni familiari e modi prov. come: conciare qualcuno per il dì delle feste (v. conciare); il buon dì si conosce dal mattino, dal principio si può prevedere il seguito; trenta dì conta novembre, con april, giugno e settembre; buon dì (o buondì), lo stesso che buongiorno; ant. in sul dì, sul far del giorno: io son veramente colui che quello uomo uccisi istamane in sul dì (boccaccio). con sign. specifico, in geografia astronomica (in contrapp. a notte e con sign. distintivo rispetto a giorno), l’intervallo di tempo dal sorgere al tramonto del sole. in composizione: mezzodì (v. anche lunedì, martedì, ecc.). v. anche dia2.
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Treccani...
Definizione di Hoepli
di1
a prep. semplice (unita agli art. determ. forma la prep. art. del, dello, dei, degli, della, delle; si può elidere davanti a parola che comincia per vocale; come pref. non richiede mai il raddoppiamento della consonante iniziale della parola con cui entra in composizione: digià, disotto, difilato)
¤ introduce numerosi complementi:
1. specificazione: la casa di mio nonno; il gelo dell'inverno
|| In dipendenza da nomi derivati da verbi, può esprimere una specificazione soggettiva, introducendo il soggetto logico dell'azione: il decollo dell'aereo; l'insegnamento di mio padre
|| Può esprimere una specificazione oggettiva, introducendo l'oggetto logico dell'azione: l'ascolto di una musica; la pulizia della casa
|| Può essere omessa nell'uso burocratico, commerciale, giornalistico: cassa malattie; deposito merci
2. denominazione: la città di venezia; il nome di giovanni
3. partitivo: uno di voi; alcuni dei soci; il migliore della classe; nulla di nuovo; dammi del pane
4. argomento: trattato di medicina; parlare di politica; un film d'amore
|| È presente in titoli di opere: dei delitti e delle pene
5. origine, provenienza: siete di roma?; quel ragazzo è di bassa estrazione
|| Si usa per indicare la paternità: francesco di giorgio martini
|| Spesso in correlazione con la prep. in: passare di porta in porta; andare di male in peggio
6. abbondanza: una giornata piena di imprevisti; una scatola di cioccolatini
7. causa: tremare di paura; morire di stenti
8. colpa, di imputazione: accusato di peculato
9. età: un vecchio di novant'anni
10. fine o scopo: boa di salvataggio; ti serva di esempio
11. limitazione: soffre di cuore; superiore di numero
12. materia: una collana d'oro
13. mezzo: vive di espedienti; lavorare di cesello
14. modo o maniera: essere di buon carattere; ridere di gusto
15. moto da luogo: non uscire di casa
16. moto per luogo: non passate di là
17. pena: multato di un milione
18. peso, o di misura: un carico di dieci tonnellate; casa di trenta metri
19. paragone: tu sei piú bravo di me
20. privazione: una stanza priva di luce
21. qualità: uomo d'ingegno
22. stima o prezzo: un quadro di grande valore
23. tempo: verrà di sera; di lunedí si lavora malvolentieri
24. (in correlazione con la prep. in) distributivo: di dieci in dieci
|| Può avere funzione progressiva: di mese in mese, di giorno in giorno
25. (premesso ad avverbi di luogo) stato in luogo o moto a luogo: resto di qua; vado di là
26. con valore partitivo o indefinito per introdurre un sogg. e un compl. diretto o, posposto a un'altra prep., un compl. indiretto, sostituendo l'art. intedeterm. e l'agg. indef.: arrivarono dei parenti; ha delle belle mani; ho camminato per delle ore
27. enf. con valore attributivo: quel birbante di tuo figlio!
|| Con valore rafforzativo: ne hai combinati di guai!
28. ant. unione o compagnia: la lunga barba e di pel bianco mista / portava (dante)
b come cong.
¤ introduce varie proposizioni:
1. soggettiva con il v. all'inf.: mi pare di conoscerlo
2. oggettiva con il v. all'inf.: credo di avere ragione
3. causale con il v. all'inf.: sono contento di vederti
4. finale con il v. all'inf.: vi prego di entrare
5. consecutiva con il v. all'inf.: è degno di essere premiato
c loc. prep., avv. e cong.
1. nelle locc. prep. e prep. composte: prima di; dopo di; a causa di; invece di per mezzo di
2. nelle locc. avv.: di qui; di lí; di sopra; di fianco; di tanto in tanto, e sim.
3. nelle locc. congiunt. di modo che; dopo di che
4. (seguita da un agg.) dà origine a un avv.: di nuovo; d'un tratto; di nascosto
di2
s.f. o m. inv.
Nome della consonante d
di-1
pref. di verbi composti derivati dal latino o da s. e agg. italiani, che indica moto dall'alto verso il basso (digradare) o privazione, con valore negativo (digrossare, diseredare) o rafforzativo (dilacerare)
di-2
pref. verbale e nominale di parole dotte o della terminologia scientifica con il sign. di “due volte”, “doppio”: diarchia, dittongo
dì
ant., poet. die
s.m. inv.
1. giorno
|| a dì, addì, come formula per indicare la data a capo di lettera o d'altro documento
|| al dì d'oggi, oggigiorno, nel tempo presente
|| conciare qualcuno per il dì delle feste, picchiarlo duramente, arrecargli grave danno
|| i dì che furono, i giorni passati, il tempo che fu
|| l'estremo dì, il giorno della morte
|| buon dì, buondì, buongiorno
|| mezzodì, mezzogiorno
|| notte e dì, continuamente, sempre
2. ant., poet. la luce del giorno, periodo di illuminazione diurna
|| Vita: ulisse ... il dì ti tolse (pindemonte)
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Etimologia
← lat. dĭe(m).
Termini vicini
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