Il lemma lentare
Definizioni
Definizione di Treccani
lentare
v. tr. e intr. [der. di lento] (io lènto, ecc.), non com. –
1. tr., pop. o poet. allentare: l. la molla, la presa; l. il freno al cavallo (e fig. al pianto, ai sensi, alla passione); strinse e lentò d’un corridore il morso (t. tasso); appoggiò il suo braccio sul mio, lentando la cordella al cagnoletto perché ci seguisse (foscolo); per estens., lasciar andare allentando la presa: fu afferrato da una tanaglia che non più lo lentò (d’annunzio).
2. intr. (aus. avere), letter. distendersi, indebolirsi: per lentar i sensi [= per quanto i sensi si indeboliscano] gli umani affetti non son meno intensi (petrarca); rallentare, scemar di vigore nel fare qualche cosa: non lentò d’incitar con le voci e col gesto i remigatori (d’annunzio); anche con la particella pron.: non lentossi dalla pugna (V. Monti).
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Definizione di Hoepli
lentare
[len-tà-re]
(lènto)
a v.tr.
lett., pop. allentare, rilassare: il nemico non lentò la presa (d'annunzio)
b v.intr. (aus. avere)
Allentarsi, indebolirsi
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Definizione di Garzanti linguistica
lentare
[len-tà-re]
io lènto ecc.
a aus. avere
(lett.) allentare, mollare; rallentare, smettere: Mio digiun, che non esclude / pane ed acqua ed erbe crude, / cinquant’anni interi chiude; / vita tal non mai lentata (IACOPONE)
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Etimologia
← deriv. di lento.
Termini vicini
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